9 - Parco di Gocciadoro


Intanto la terribile seconda guerra mondiale distruggeva ogni cosa, cosicché molte persone sfollavano dalla città sui monti. ll 13 maggio ‘44, un bombardamento aveva reso inabitabile la mia casa e la sera ero scappata con la mia famiglia nel bosco di Gocciadoro…

Ricordo di quella notte, passata all’addiaccio, sdraiata con gli altri per terra, due sole parole: stelle e lacrime. Stelle, perché, lungo le ore, le ho viste tutte passare sopra il mio capo; lacrime, perché piangevo capendo che non sarei potuta partire da Trento con i miei che tanto amavo. Vedevo ormai nelle mie compagne il movimento nascente: non avrei potuto abbandonarle.

E mi sembrò che lo Spirito Santo, per farmi capire la sua volontà, mi suggerisse parole che avevo studiato a scuola: Omnia vincit amor, tutto vince l’amore. L’amore per Dio doveva, dunque, vincere anche questo? Dovevo lasciar partire i miei da soli, io che ero l’unica allora a sostenerli economicamente?”.
 

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