E'
stato costruito con il contributo di migliaia di persone, che hanno colto nel Carisma dell’unità una ricchezza per l’umanità di oggi. Si tratta di una piccola storia nella storia. Il primo ‘mattone’ viene posto nel marzo 1979. La Parola di vita che tutto il Movimento nel mondo vive quel mese è: “Vendete ciò che avete, datelo in elemosina, fatevi un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma” (Lc 12,33).

Una signora di Cadine desiderosa di metterla in pratica, dona un terreno in parte edificabile proprio per la costruzione del Centro Mariapoli. Molti altri contribuiscono.

Presto, però, una necessità più impellente viene segnalata dal Centro del Movimento a Roma. Tutti d’accordo, si devolve a questo scopo quanto raccolto fino a quel momento. Quando poco tempo dopo, ottenuti i molteplici permessi, si può iniziare la costruzione, arriva una somma del tutto inaspettata: è esattamente tre volte quella donata. Ancora una volta il Vangelo si dimostra vero: “Date e vi sarà dato”, come negli innumerevoli episodi sperimentati nel primo focolare di piazza Cappuccini n. 2.

Negli anni successivi continua la gara di generosità, anche con il contributo dei più piccoli, nelle diverse città del Triveneto: lotterie, bancarelle, risparmi, c’è chi addirittura vende un terreno oppure un appartamento. Nell’ultimo anno di costruzione circa 800 persone vi contribuiscono con lavoro di volontariato.


Il 24 maggio 1986 viene inaugurata la prima parte del Centro con sale e vari ambienti di servizio. Successivamente, nell’ ’94, si dà il via al completamento con la zona per l’ospitalità notturna.
 

 

 


Un posatore di porfido desidera anche lui
dare il proprio contributo. D’accordo con la moglie, mette a disposizione la sua piccola impresa per la pavimentazione della strada durante tutto il mese di aprile. Le piogge frequenti, però, impediscono la conclusione del lavoro. Cosa fare? Per difficoltà economiche non gli è possibile prolungare la sua disponibilità. ‘Ma perché – si chiede – Dio non mi è venuto incontro con il bel tempo, giacché ho cercato di farlo per Lui...?”. Rassicurato che aveva già fatto tanto e che Dio avrebbe provveduto in altro modo, fa un atto di fede e affida tutto a Lui. Giunto a casa trova un assegno, arrivato quello stesso giorno: si tratta del pagamento di un lavoro svolto da tempo e che pensava non avrebbe mai riscosso, ed insieme la proposta di un buon lavoro da iniziare il mese successivo. Stupefatto e pieno di gioia, ritorna a Cadine per concludere il lavoro di pavimentazione della strada.


Un gruppo di pescatori di Marano Lagunare
(UD) vengono ad aiutare per le pitture murali lasciando per una settimana il proprio lavoro in un periodo favorevole per la pesca. Si alzano presto al mattino com’è loro abitudine e dipingono fino a sera: ‘Vogliamo che anche i muri di questa casa parlino d’amore’, dicono. Finita la settimana ritornano al proprio paese e, subito, a pescare. Ma le postazioni migliori dove di solito si recavano, nel frattempo erano state occupate da altri pescatori. Sono così costretti a cercare altre zone. La pesca in quell’occasione si rivela eccezionale: 12 quintali anziché i soliti 3-4.

 

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