3 - Via Gocciadoro


La prima volta che ho avuto sentore della presenza del dono di Dio, di qualcosa di nuovo che stava succedendo in me e non partiva da me, dalla mia intelligenza (racconto questo e il seguito con semplicità, a sola gloria di Dio), è stato quando, a 18 anni, il mio cuore era invaso da un unico struggente desiderio: conoscere Dio. Abitavo con la famiglia in via Gocciadoro, al n° 1 (oggi numero 17).
 

(...) Ma chi troviamo attorno ai primi palpiti di vita del nostro movimento? Gli indigenti, i bisognosi. Ero ancora a casa, in via Gocciadoro. Non ricordo esattamente chi abbia spinto le mie compagne e me a lanciarci con tanto zelo verso i poveri della nostra città. Forse la parola di Gesù: «Qualunque cosa hai fatto al minimo l’hai fatta a me» (cf Mt 25,40). Non posso dimenticare il corridoio abbastanza lungo di casa mia pieno di tutto ciò che poteva essere utile a loro: cassette di marmellata, barattoli di latte in polvere, sacchi di farina, vestiario, medicine, legna... tutto arrivato da chissà dove! Senz’altro dalla provvidenza di Dio”.
 


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